Iniziamo oggi la pubblicazione di una serie di video e articoli con cui analizzeremo la situazione internazionale.
Cercheremo di capire il perché vaste aree del
mondo sono in guerra, quali sono le ragioni e le cause che hanno portato a
questa instabilità e violenza.
Per fare questa analisi
ci avvarremo dei documenti desegretati, ovvero di quei documenti che, grazie a
processi e commissioni di inchiesta, sono oggi consultabili.
La nostra
analisi partirà dall'aerea del mondo più instabile in questo momento: il
Medioriente, area da cui è “sorto” anche il nuovo nemico: l’estremismo
islamico.
Questo il Video.
Questo l'articolo
Non ci sono segreti che il tempo
non sveli
Jean Racine, Britannicus, (1669)
Tecniche
di manipolazione.
Parte
I
Il Medioriente.
Premessa.
1. La guerra psicologica; 2.
Operazioni psicologiche; 3. Obiettivo Medioriente.
1. La guerra psicologica.
Iniziamo oggi una serie
di articoli e video con cui analizzeremo la situazione internazionale.
Cercheremo di capire il perché vaste aree del
mondo sono in guerra, quali sono le ragioni e le cause che hanno portato a
questa instabilità e violenza.
Per fare questa analisi
ci avvarremo dei documenti desegretati, ovvero di quei documenti che, grazie a
processi e commissioni di inchiesta, sono oggi consultabili.
Iniziamo
subito con il dire che l’esame di questi documenti ci racconta di una guerra
occulta e combattuta a livello mondiale sin da prima della fine della seconda
guerra mondiale. Non di una guerra convenzionale - con
l’invio esercito ed aviazione per intenderci - ma della più atroce delle
guerre, la guerra psicologica, le cui armi:
“... fanno più vittime innocenti di qualsiasi guerra convenzionale».[1]
Infatti, gli effetti delle Operazioni
psicologiche (Psyops) non solo possono causare milioni di
morti, ma causano affezioni psichiche in grado di condizionare intere
generazioni.
Ho
evidenziato nel mio libro Psyops
quali siano i principi posti a fondamento di questa terribile “guerra”,
evidenziandone i tre capisaldi principali:
1) propaganda;
2) operazioni psicologiche;
3) personale straniero di
rinforzo.
Ho esaminato gli effetti devastanti ed atroci
delle operazioni di guerra psicologica condotte in Italia per 70 anni: quali
obiettivi avessero e quali tragiche
conseguenze, invece, abbiano prodotto; come abbiano influito sulla vita
politica, economica e culturale del nostro paese; ecc.
Per ordinare il libro clicca qui
Ora ampliamo
la nostra analisi e cerchiamo di capire, grazie ai documenti oggi consultabili,
come questa guerra - la guerra psicologica - sia stata combattuta in altre zone
del mondo, quali obiettivi avesse e cosa abbia prodotto.
La nostra analisi partirà dall’aerea del mondo più
instabile in questo momento: il Medioriente, area da cui è “sorto” anche il
nuovo nemico: l’estremismo islamico
In questi giorni forze
jihadiste dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) marciano alla
conquista dell’Iraq lasciandosi dietro un fiume di sangue e compiendo
esecuzioni sommarie, mentre 500 mila persone stanno cercando disperatamente di
fuggire da quell'orrore.
Obama, dopo aver preso in considerazione
la possibilità di inviare nuovamente truppe in Iraq, in una discorso tenuto
alla Casa Bianca il 19 giugno 2014 (http://temi.repubblica.it/limes/il-discorso-del-presidente-obama-sulla-situazione-in-iraq/63398) ha escluso, per ora, tale intervento,
evidenziando però:
- come sia importante impedire che questi
gruppi estremisti continuino a crescere perché rappresentano un pericolo
potenziale anche per la sicurezza dell’Europa e degli Stati Uniti;
- come il
futuro dell’Iraq dipenda dagli iracheni:
“Non possiamo farlo al posto loro”.
Ma è proprio così?
Siamo sicuri che il
futuro dell’Iraq dipenda e sia dipeso in passato dagli iracheni?
E’ proprio
così certo che gli Stati Uniti, che ora dichiarano di non volersi far
coinvolgere nelle vicende di quel paese, non abbiano operato, sin dal
dopoguerra, in maniera tale da essere considerati, nel migliore dei casi,
corresponsabili di tale situazione?
2. Operazione
psicologiche
I documenti desegretati a nostra
disposizione per quanto concerne l’Iraq, ma non solo, raccontano un’altra
storia, e nei prossimi articoli e video prenderemo in esame la storia recente
delle varie nazioni mediorientali alla luce di questi documenti.
Ora, in
premessa, analizziamo quando, come e perché il Medioriente si divenuto un “obiettivo”
di operazioni psicologiche coperte.
Nel mio libro Psyops
ho evidenziato come la c.d. “guerra fredda” tra Stati Uniti ed Unione Sovietica
sia iniziata prima ancora che finisse la seconda guerra mondiale, e come le
bombe atomiche sul Giappone in realtà[2]
“non servirono a far “finire” la Seconda guerra mondiale ma a preparare la
Terza... La Terza guerra mondiale, pensata dal presidente Truman e dai più
esagitati generali americani, era diretta contro l’Unione Sovietica non tanto
per ragioni militari, ma per ragioni politiche, ideologiche ed economiche
legate allo sfruttamento della vittoria. L’attacco globale al comunismo – nuova
rappresentazione del “Male” – poteva però essere concepito soltanto con il
monopolio di un’arma di distruzione di massa, come aveva cercato di fare la
Germania nazista con i propri studi sull’arma “assoluta”. L’impiego delle bombe
atomiche sul Giappone servì a rendere palese nei confronti di avversari e
alleati il nuovo status di superpotenza globale assunto dall’America, che
dimostrava di essere l’unica ad avere sia la capacità tecnica sia la volontà
politica di usare la bomba atomica».[3]
Dunque una guerra combattuta: “non tanto per
ragioni militari, ma per ragioni politiche, ideologiche ed economiche legate
allo sfruttamento della vittoria”.
Il pericolo
comunista, infatti, non veniva temuto solo sotto l’aspetto di una possibile
conquista militare del territorio ma anche, e soprattutto, sotto l’aspetto
ideologico e l’arma migliore per combattere un pericolo ideologico, prima
ancora che militare, è la guerra psicologica.
Così il 19
dicembre 1947 la direttiva top secret NCS-4a impartita dal National Security
Council dava istruzioni alla Cia perché intraprendesse «operazioni psicologiche
coperte» (PSYOPS) a supporto delle politiche
anticomuniste degli Stati Uniti.
Nel 1948 la direttiva venne sostituita dalla NSC 10/2:
«che autorizza la CIA a intraprendere
operazioni politiche e paramilitari segrete,[4] ed in cui si specificava che le operazioni coperte
dovevano essere: «pianificate e condotte
in modo tale che la responsabilità del governo
americano non risulti evidente alle persone non autorizzate e che, se scoperte,
il governo degli Stati Uniti possa respingere in modo convincente qualsiasi
implicazione».[5]
Il 4 aprile 1951, con una
direttiva presidenziale di Truman, venne istituito lo Psychological Strategy Board (Psb) che - con un organismo composto dal sottosegretario di Stato, dal vice
segretario della Difesa e dal direttore della Cia ed il cui programma di
intervento abbracciava tutti i campi del pensiero umano - aveva come obiettivo: «Non solo contrastare il comunismo, ma anche
spezzare in tutto il mondo gli schemi dottrinari di pensiero che forniscono una
base intellettuale a dottrine ostili agli obiettivi americani».[6]
Venne così dichiarata una guerra, totale e senza
limiti, al mondo - la guerra psicologica - che Eisenhower presentò con orgoglio
nel corso di una conferenza stampa:
«Nella
guerra fredda, il nostro scopo non è sottomettere o conquistare con la forza un
territorio. Il nostro scopo è più sottile, più pervasivo, più completo. Stiamo
tentando, con mezzi pacifici, di fare in modo che il mondo creda alla verità.
La verità è che gli americani vogliono un mondo di pace, un mondo in cui tutti
abbiano l’opportunità della massima crescita individuale. I mezzi che
impiegheremo per diffondere questa verità sono chiamati, di frequente, «psicologici». Non ci si inquieti per questo termine; è solo una parola di
cinque sillabe.“Guerra psicologica”:
è la battaglia per la conquista delle menti e la volontà degli uomini».[7]
3. Obiettivo Medioriente.
Per quanto concerne le operazioni psicologiche condotte in Italia ho già
parlato nel mio libro.
E per “contrastare il comunismo” e “spezzare
... gli schemi dottrinari di pensiero che forniscono una base intellettuale a
dottrine ostili agli obiettivi americani” in Medioriente, zona strategicamente fondamentale
nella “nuova guerra” visto le sue risorse di petrolio ed
idrocarburi, come decise di agire l’America?
Purtroppo, “a causa del pragmatismo senza scrupoli
di una certa tendenza americana disposta a tutto pur di raggiungere i propri
scopi”[8] e che tanti problemi ha causato a molte nazioni del
mondo, tra cui l’Italia[9], venne deciso che l’arma migliore per frenare il possibile contagio
comunista dell’area, la cui ideologia è prevalentemente atea, fosse sviluppare
un estremismo islamico.
E’ sempre Eisenhower ad avere chiaro il progetto, che
evidenzia in una conferenza tenuta il 7 settembre 1957: <<Il presidente sosteneva
di voler promuovere l'idea di una jihad islamica che si opponesse al comunismo
senza Dio. “Dovremo fare tutto il possibile per porre l'accento sull'aspetto di
guerra santa” disse nel settembre del 1957 a una riunione alla Casa Bianca a
cui partecipavano Frank Wisner, Forest Dulles, il sottosegretario di Stato per
il medio oriente William Rountree e i membri dello stato maggiore>>.[10]
Ma non solo. “Foster Dulles propose
di creare una task force segreta sotto i cui auspici la C.I.A. avrebbe fornito armi,
denaro e intelligence americani a re Saud d'Arabia, a re Hussein di Giordania,
al presidente del Libano Camille Chamoun e al presidente dell'Iraq Nuri Said”.[11]
Dunque, per impedire il
contagio comunista in Medioriente gli Stati Uniti decisero di operare in due
modi:
1. promuovere l’estremismo islamico e porre
l’accento sulla guerra santa;
2. corrompere e finanziare i vertici delle
varie nazioni dell’area perché operassero secondo i desiderata americani: <<L’agenzia considerava ogni leader
politico musulmano che non giurasse fedeltà agli Stati Uniti “un bersaglio
legalmente autorizzato della politica della CIA” come ha scritto Arci
Roosevelt, capo della stazione turca e cugino di Kim Roosevelt, lo zar della
C.I.A. Medioriente>>.[12]
Questa, dunque, la strategia americana
per vaccinare il Medioriente da un possibile contagio comunista.
Nei prossimi articoli e video analizzeremo come
questa occulta folle, irresponsabile e cinica guerra sia stata condotta nei
vari paesi di quell'area, quali obiettivi avesse e quali conseguenze abbia
prodotto. Inizieremo dall'Iraq.
[1] Fabio Mini, Perché siamo così ipocriti sulla guerra. Un generale della NATO racconta, Chiarelettere editore, edizione
digitale, maggio 2012, pg. 21.
[2] Oggi, sempre
grazie alla desegretazione, sappiamo che la decisione di lanciare la bomba
atomica sul paese del Sol Levante - e non sulla Germania o sull’Italia - venne presa già il 05 maggio
del 1943 dalla Military Politicy Committee. Il 1 luglio 1946 il Pacific War
Strategic Bombey Survey, concluse, poi, che la guerra sarebbe sicuramente
terminata entro il 1945, e con tutta probabilità entro ottobre, anche senza
l’atomica, senza minaccia di invasione e, addirittura, senza l’entrata in
guerra contro il paese del Sol Levante dell’Unione Sovietica.United States
Strategic Bombing Survey 1946. Rapporto strategico compilato da una commissione
composta da oltre 1000 esperti e nominata dal segretario della guerra Stimson.
[5] Final Report of
the Select Committee to Study Governmental Operation with Respect to
Intelligence Activities, United States Government
Printing Office, Washington, 1976.
[6] Charles Burton Marshall a Walter J. Stoessel, 18
maggio 1953 (CDJ/DDE), Cfr. Frances Stonor Saunders, 2007, pg. 424.
[7] Dwight D. Eisenhower, cit. in Blanche Wiesen Cook, The Declassified Eisenhower: A Divided Legacy of
Peace and Political Warfare, New York, Doubleday, 1981. In Frances
Stonor Saunders, 2007, pg. 135.
[8] Nicola
Tranfaglia con Anna Petrozzi, La colpa. Come e perché siamo arrivati alla notte della Repubblica,
Baldini Castoldi Dalai Editore, 2011, Milano.
[9]
Accenniamo brevemente, visto che ne ho ampiamente parlato nel mio libro, a come gli
americani, per sconfiggere il pericolo rosso, abbiano utilizzato in Italia la
mafia, in Francia la malavita corsa ed
in Giappone la Yakuza.
[10] Memorandum
di Goodpaster sulla conferenza con il presidente del 7 settembre 1957, DDEL (Dwight
D. Eisennhower Presidential Library, Abilene KS). Cfr. Tim Weiner, CIA,
Edizioni BUR, Marzo 2010, Milano, pg.
134
[12] Ibidem,
pg. 133. Archie Roosevelt, For
Lust of Knowing Memoirs of an Intelligence Officer, Little, Brown, Boston 1988,
p. 444-448
Carissima dott.ssa Manfredi, ho cercato il suo libro su lulu.com ma risulta solo su ebook e non la versione cartacea. Nonostante io sia un grande lettore di ebook, vorrei acquistare la versione cartacea poiché mi serve per la mia attività di docenza. Come posso fare?
RispondiEliminaMaurizio Rizzuto
olografia@gmail.com
Si, per un errore mio per un paio di giorni non è stata disponibile la versione cartacea.
RispondiEliminaOra è tutto risolto.
La versione cartacea è nuovamente disponibile a questo indirizzo: http://www.lulu.com/shop/solange-manfredi/psyops/paperback/product-21770382.html