martedì 12 agosto 2014

Tecniche di manipolazione: Crimini di guerra (Iraq-Gaza)


tratto da:
http://solangemanfredi.blogspot.it/2014/08/tecniche-di-manipolazione-crimini-di.html

Dopo il mio primo video sulla questione mediorientale avevo promesso un articolo sull’Iraq, che è in preparazione e nei prossimi giorni verrà pubblicato.

Visto però l’evolvere in questi giorni della situazione in quell’area ho deciso di fare questo breve video perché, a mio parere, le notizie date dai nostri media su quanto sta accadendo sono incomplete e, quindi, l’ascoltatore può essere portato a travisare alcuni fatti.

Una notizia incompleta si presta, infatti, ad essere interpretata dall’ascoltatore in maniera a volte errata, soprattutto se l’ascoltatore, come è normale, non ha cognizione di alcuni dati che vengono omessi e che, sempre secondo me, invece dovrebbero far parte integrante della notizia. 


Partiamo dall’Iraq. 






A chi vuole approfondire il tema dei diritti umani e delle operazioni illecite consiglio il libro di









sabato 2 agosto 2014

La verità sul Golpe

Il Golpe Borghese

In una lettera-testamento
a firma Junio Valerio Borghese
La “verità” sul Golpe




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“Italiani, l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di Stato ha avuto luogo.
La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, ha portato l’Italia sull'orlo dello sfacelo economico e morale, ha cessato di esistere.
Nelle prossime ore, con successivi bollettini, vi verranno indicati i provvedimenti più immediati ed idonei a fronteggiare gli attuali squilibri della Nazione”.

Questo è una parte del proclama che il principe Junio Valerio Borghese  avrebbe dovrebbe leggere agli italiani una volta attuato il colpo di Stato.
È la  notte tra il 07 e l’08 dicembre 1970, il Principe Junio Valerio Borghese - con l’appoggio di servizi segreti, massoneria, mafia, ‘ndrangheta - alla guida di un numero imprecisato di uomini armati - militari e non - provenienti da diverse regioni d’Italia, è pronto ad attuare il colpo di Stato finalizzato all'instaurazione di un regime militare.
Gli organi di sicurezza della Repubblica sono al corrente del piano golpista da almeno un mese, ma non intervengono per fermare il tentativo anzi, alcuni di loro ne risulteranno pesantemente coinvolti.
Nell'isola di Malta, 4 navi della Flotta Nato, a richiesta, sono pronte a salpare per compiere una missione di avvicinamento e di eventuale appoggio all'azione.
Licio Gelli dovrebbe rapire il presidente della Repubblica Saragat e consegnarlo al Fronte Nazionale. I congiurati hanno preso posizione nei punti prestabiliti della capitale (iniziative analoghe sono predisposte in altre città), alcuni di loro si sono già introdotti al Ministero degli Interni e sono pronti ad entrare in azione quando, poco dopo mezzanotte, arriva il contrordine. Il colpo di Stato è rinviato, l’ordine è di rientrare.
I congiurati confusi cercano spiegazioni ma Borghese non parla e, il 18 marzo 1971, per sottrarsi al mandato di cattura scappa in Spagna. 
 Al processo il golpe Borghese, fatto passare per il patetico tentativo di un gruppo di “pensionati nostalgici” e “giovani esaltati”, si conclude con l’assoluzione di tutti gli imputati, anche i rei confessi.
Trent'anni dopo la commissione parlamentare d’inchiesta sulle stragi valuterà come incomprensibile e inverosimile la ricostruzione che il tentativo di colpo di Stato ha avuto in sede giudiziaria. Nella relazione si evidenzierà:
1.            la gravità dei depistaggi attuati dal servizio segreto;
2.            come non solo il servizio segreto si sia attivato per nascondere le responsabilità degli autori e, benché informato del tentativo, non abbia comunicato nulla né fatto alcunché per evitarlo, ma come numerosi uomini suoi agenti ne fossero pesantemente coinvolti;
3.            la conseguenza di come molte delle persone coinvolte nel tentativo di golpe si macchieranno di reati gravissimi, quando non addirittura di stragi, negli anni successivi.
Ma cosa è successo davvero quella notte? Chi e perché ha dato il contrordine? 

In questa consulenza del prof. Aldo Giannuli l’analisi di alcuni documenti, tra cui una lettera-testamento a firma di Junio Valerio Borghese, in cui si parla di quanto successo quella notte: 
Non può pertanto essere che a Voi il diritto di sapere, conoscere e giudicare anche, da Uomini di mare e d’onore… Reputo oggi opportuno… mettervi, per quanto possibile, in essere sull'accaduto… Il doloroso epilogo, unita ricostruzione minuto per minuto, è compresa nell'integrazione a questa mia… J. Valerio Borghese” .