Il ruolo dell’Organizzazione Gehlen in Italia
negli anni della “strategia della tensione”
«Una
commissione delle Nazioni Unite ha esaminato recentemente un documento di
condanna della glorificazione del nazismo.
Il voto
finale ha prodotto questo risultato: 115 voti a favore, 55 astenuti (tra cui tutti gli stati europei),3 voti
contrari. I tre voti contrari sono stati quelli di Ucraina,
Stati Uniti e Canada. L'Italia - nella sua qualità di presidente di turno
dell'Unione Europea - ha dichiarato la propria astensione, trascinandosi
dietro tutti i paesi europei».[1]
Dunque Europa e Stati Uniti non
appoggiano il documento di condanna alla glorificazione del nazismo, perché?
Al di là delle puerili dichiarazioni
delle nazioni che hanno votato contro o si sono astenute[2]
il perché di questa incomprensibile ed inaccettabile votazione ha radici
storiche e profonde.
E’
un fatto ormai documentalmente accertato che il servizio segreto americano
reclutò, sin dalla seconda guerra mondiale, agenti stranieri – tra cui molti
nazisti e fascisti, dal momento che le persone
che hanno una ideologia di estrema destra sono le più fidate da reclutare per
combattere il “pericolo rosso” – per costituire delle reti clandestine
anticomuniste da utilizzare, terminato il conflitto, per compiere operazioni psicologiche coperte (psyops) volte a cambiare le condizioni politiche di uno
stato estero.
Uno dei tanti nazisti reclutati fu Reinhard
Gehlen «Considerato fra i più quotati generali dello S.M. di HITLER, durante la
guerra era Capo della “Sezione Armate orientali” (Fremde Heere Ost: Sezione del
Controspionaggio tedesco che si occupava del settore della Russia) » che, nel maggio del 1945, si arrese
agli americani con 4 ufficiali del suo Stato Maggiore e una proposta: in cambio
della libertà e dell’impunità per i crimini commessi era pronto a mettere a
disposizione la propria rete di agenti ed il proprio bagaglio informativo e
documentale sulle reali potenzialità belliche dei sovietici.
Gli
americani accettarono e, nel 1946, il generale nazista, rientrato libero,
protetto e finanziato dagli americani, creò l’Organizzazione Gehlen, un
servizio segreto in funzione anticomunista sul suolo tedesco.
A
fine maggio del ‘49 venne stilato il primo gentlmen’s
agreement in cui veniva fissata la data del primo luglio 1949 come quella
in cui la neonata CIA avrebbe assunto la responsabilità finanziaria
dell’“Organizzazione Gehlen”. [3]
L’Organizzazione
Gehlen, al soldo della Cia, dedicò la sua “particolare attenzione” «alla Francia ed all’Italia, paesi ove
conterebbero numerosi agenti fra i suoi migliori e più fidati. Risulta che a
capo dell’organizzazione Gehlen per l’Italia si trova lo stesso fratello del
generale nazista, Johannes (Giovanni) Gehlen».
Dunque,
Cia e nazisti uniti in un vergognoso intreccio fatto di segreti accordi ed
impunità per i crimini commessi. Ma non è finita qui. E sì, perché leggendo questa
interessante consulenza si viene a scoprire che in Italia operavano
indisturbati non solo gli ex criminali dell’Organizzazione Gehlen (che avevano
stretti ed ufficiali rapporti con i nostri servizi segreti), ma anche altri
criminali nazisti, come l’ex maggiore delle SS Karl Hass condannato per
l’eccidio delle fosse ardeatine. Il responsabile di quella strage nel 1946,
grazie ad un passaporto italiano falso a nome di Rodolfo Giustini, si trova
nuovamente sulla nostra penisola protetto e finanziato dal nostro Ministero
degli Interni: «Hass è informatore
dell’Interno… incaricato di compiti informativi in favore degli americani nel
quadro della difesa dalla comune minaccia marxista. Il suo compito è quello di
prendere contatti estrema destra romana al fine di concordare un eventuale
piano di occupazione, in caso di vittoria elettorale delle sinistre, dei
principali edifici pubblici…»
Ma
sono anche altri i nomi tristemente noti emergono da questa consulenza come
Dollmann, Kesserling, Robert Leroy,
Freda, Ventura, Giannettini,
Nardi, ecc..
Non
solo criminali nazisti dunque, ma anche manovalanza del terrorismo «reclutata, allevata, foraggiata, mantenuta
nella latitanza, in Italia ed all'estero».
Per
comprendere il presente si deve conoscere il passato. Ed ecco che azioni
apparentemente illogiche trovano una loro chiara spiegazione. Uomini
dell’estrema destra e nazisti sono sempre stati utilizzati nelle operazioni
coperte per combattere il pericolo rosso. Uomini che sono stati utili ed
utilizzati in passato e che potrebbero tornare utili in futuro. Per questo
motivo è bene non irritarli se si vuole poter contare ancora sulla loro futura
collaborazione. Ecco perché, probabilmente, gli Stati Uniti si sono rifiutati
di firmare la condanna della glorificazione del nazismo. E come italiana non
posso che provare grande dispiacere e una profonda vergogna per l’astensione
dell’Italia alla firma di questo documento di condanna.
Ma la rete
Gehlen ha operato in Italia? E se si, quale ruolo ha avuto nella
destabilizzazione del nostro paese e chi erano gli uomini che operavano sulla
nostra penisola?
La risposta in questa annotazione del Ministero
dell’Interno concernente l’esame della documentazione relativa all'organizzazione Gehlen rinvenuta presso il SISMI (Servizio Informazioni e Sicurezza Militare).
Indice
Indice
La collana: presentazione
Introduzione
Premessa
I. Introduzione
II. La
nascita della “Organizzazione Gehlen” in Germania
I. 1
La nascita
dell’organizzazione Gehlen in Germania e della rete italiana così come si rileva dalle carte del SISMI
III. La figura
di Karl HASS così come appare tra le carte del Servizio Militare
III. 1 Il fascicolo “Uffreduzzi Massimo” dell’Ufficio
Affari Riservati
III-2. II tramonto di Hass
III-3. Le carte su Hass Karl del fascicolo della
Divisione AA.RR
III-4. Le ulteriore carte del SISMI sul conto di HASS
III-5. La testimonianza di Hass ai R.O.S.
dell’Arma dei Carabinieri nell’ambito del procedimento penale n. 9/92 RGPM e
N.2/92F RGGI del Tribunale di Milano
III- 6. L’inchiesta del Tribunale di Trento sul traffico di armi
ed il tesoro della Banca d’Italia trafugato dai tedeschi in ritirata ed il
ruolo del maggiore Hass nel tentativo posto in essere negli anni ‘70 di
riportarlo alla luce
IV - Rapporti tra i servizi
informativi italiani e l’organizzazione Gehlen
V - Le carte sull’Organizzazione
Gehlen agli atti di questa direzione centrale
VI - Giovanni Gehlen capo rete della “Organizzazione Gehlen” in
Italia
VI-1. La
fonte “Gavino” inserita negli ambienti del Ministero dell’Interno
VI-2. Sovrano Ordine Militare
Di Malta sia nelle carte del Sifar che in quelle dell’Ufficio AA.RR. Ulteriori riferimenti
VI-3. II
fascicolo Cat. “O” di Thun Hohenstein Ferdinando Guido
VI-4.
Gehlen ed i rapporti con Geoffrey D’Escoss
VI-5. Le
prime notizie sul pensionamento di Gehlen
VII - L’azione “VANNI” nei
confronti della contessa di Sanseverino ovvero DI Giovanni Raimonda in
Franceschini
VII-1.
7.1.1970 - Un primo punto si situazione sull'azione ‘‘Vanni”
VII-2.
14.2.1970. Un secondo punto di situazione sull'azione “Vanni”
VII-3. I
contatti della Di Giovani Raimonda
VII-4. I
contatti di Giovanni Gehlen
VII-5. La
“visita” di funzionari del B.N.D. nell'abitazione di Gehlen
VII-6. Un
nuovo punto di situazione sull'azione “Vanni”
VII-7.
L’azione del CS nei confronti di Christina Gehlen
VII-8.
L’azione “KUBRA” e “GRETA”
VII-9.
Una nuova azione tecnica nei confronti della Di Giovanni
VII-10.
L’articolo Le salsicce di Francoforte
pubblicato sulla rivista E
VII-11.
L’articolo pubblicato sul Tempo
nell’edizione dell’1.11.1976
VIII - Le carte dell’Ufficio AA.RR
sulla Di Giovanni Raimonda
IX - Alcune notizie sul Messineo
X - Volpicelli Tommaso
XI - I fiduciari dell’Ufficio
Affari Riservati
Conclusioni e Proposte
Allegato 1
Giovanni
Gehlen
L’Aginter
Presse e l’Organizzazione Gehlen
L’Organizzazione
Gehlen
Brevi
cenni sull’Organizzazione Gehlen
L’Organizzazione Gehlen ed il neofascista Massimiliano Fachini
L’Organizzazione
Gehlen e l’informativa Sid del 2.7.1970
Difesa
Civile: Conati Gianfranco, Ferretti
Francesco
La Difesa
Civile - l’Istituto Nicola Marselli
L’Istituto
di Studi Militari Nicola Marselli
La Difesa
Civile e la nota Sid del 2.7.1970
Attività
investigativa
Allegato 2
U.R.R.I.
Unione Rinnovamento Ragazzi d’Italia
La U.R.R.I. e
la sentenza Gladio
LA U.R.R.I. negli atti del S.I.S.M.I.
La
U.R.R.I. e la fondazione Ludwig Keimer
Alessandro
De Angelis
Allegato 3
Rete Gehlen in Italia
10 Set. 1949 Centro Cs Roma Profilo
1.9.1951 Centro Cs Palermo
Stato
Maggiore Difesa Servizio Informazioni Forze Armate Ufficio “R” 8.10.1945
Fonte
“Gavino” 25.10.1954
Appunto del 18.8.1956
Appunto 22.8.1956
Ufficio “D” del 20.11.1956
Azione
Cochi 21.3.1966
Appunto del 24.11.1966
Forte Luigi, collaboratore del Servizio Informazioni
Tedesco Occidentale a Roma, del 5.8.1969
Collaboratori
a Roma del Bnd.
Nota del
13.8.1969
Azione
Vanni del 11.10.1969
Prospetto
dell’attività svolta dal S.I.D. e considerazioni del 27.12.1969
Azione
Vanni 28.12.1969
Raggruppamento
Centri C.S. di Roma del 7.1.1970
Azione
Vanni del 11.3.1970
Azione
Vanni del 26.3.1970
Azione Vanni del 28.4.1970
Azione Vanni del 30.4.1970
Azione Vanni del 21.5.1970
Azione Vanni 1 e 2 del 2.4.1971
Raggruppamento
Centri C.S. di Roma. Invio appunto al Capo del
Reparto “D” del 9.12.1975
Raggruppamento Centro C.S. di Roma. Invio appunto al
Capo del Reparto “D” del 18.9.1976
CONSIDERAZIONI INVESTIGATIVE
[1] http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=112607
[2]
Resoconto della dichiarazione di voto dell’Italia: “Spiegando il voto, ad
avvenuta votazione, il rappresentante dell'Italia, che parlava a nome
dell'Unione Europea, ha detto che l'Unione è impegnata a combattere il
razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e le correlate
intolleranze, mediante sforzi generali a livelli nazionali, regionali e
internazionali. I singoli stati sono stati liberi di decidere il contenuto del
testo della risoluzione, tuttavia l'Unione ha avuto dubbi circa la sincerità del
testo, visto che il sostenitore principale della risoluzione ha violato i
diritti umani".
E dell’Ucraina: "Lo stalinismo (sic) ha ucciso
molte persone nei Gulag, e ha condannato Stalin e Hitler come criminali
internazionali. Ha invitato la Federazione Russa a smetterla di glorificare e
di incrementare lo stalinismo. Per queste ragioni ha detto di non poter appoggiare
il documento. Ogni intolleranza va affrontata in modo equilibrato e
appropriato. E' errato manipolare la storia in favore della propria agenda
politica. La Federazione Russa sta sostenendo gruppi neo-nazisti e nazionalisti
in Crimea. Annuncia il voto contrario dicendo che la risoluzione contiene un
messaggio errato."
[3] Nel 1956, promosso generale di
corpo d’Armata, il genenerale Gehlen diventerà il capo del servizio segreto
della Germania Federale, Bundesnachrichtendienst BND, carica che manterrà sino
al 1968.
Salve credo che questo commento non sarà mai letto, comunque ci provo lo stesso. Sono Stefano Simoneschi estensore delle annotazioni riportate nel libro. Insieme al mio carissimo e compianto Amico e collega Michele Cacioppo. Sono, altresì, colui che rinvenne nell'archivio deposito di via Appia le documentazione efferente quello che adesso viene comunemente chiamato "archivio Russomanno". Ho collaborato con la A.G. di Milano nel procedimento penale relativo alla strage Banca Nazionale Dell'Agricoltura. Volevo solo sapere se è possibile contattarla in privato perchè avrei alcune domande da rivolgerle riguardo la rete Gehlen e L'Aginter Presse. Sto cercando di mettere insieme alcune considerazioni di carattere investigativo e storiografico e vorrei potermi confrontare con Lei. la ringrazio per l'attenzione che vorrà dare a questa mia e la saluto cordialmente.
RispondiEliminaBuongiorno, effettivamente commento letto con molto ritardo. Volentieri, se mi lascia in privato i suoi recapiti. Un caro saluto.
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